Quali sono i romanzi finalisti alla Coppa dei lettori? Perché ci sono piaciuti? Chi li ha scritti?
Approfittiamo di questi giorni prima delle votazioni finali per rinfrescarci la memoria, rispondendo a questi ed altri interrogativi con una serie di contenuti speciali dedicati ai cinque finalisti della Coppa dei lettori!
Oggi è il turno di Marco Missiroli.
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Perché scrivi?
Credo che una risposta troppa pensata dissolverebbe la vera motivazione che è: scrivo perché scrivo.
Cosa fai quando ti trovi di fronte ad una bella storia?
Il primo sintomo è la felicità, poi il sospetto: resisterà alla fine dell'entusiasmo? Poi la verifica: la metto alla prova tentando di svelarne gli aspetti artificiali. Se resiste faccio di tutto per lavorarla in segreto. E poi comincio.
Quale momento della stesura del romanzo ti ha appassionato di più e quale meno?
Il momento che mi ha appassionato di più è quando Atti osceni in luogo privato si formava scavalcando me che lo stavo scrivendo, ero sempre un passo indietro rispetto ai protagonisti. Quello che mi ha appassionato meno, come sempre, è il lunghissimo lavoro di riscrittura.
Qual è il tuo rapporto con i tuoi personaggi? sei tu che comandi o sono loro?
Nel caso di Atti osceni in luogo privato assolutamente loro. Era del tutto in ostaggio. Di solito è un cinquanta e cinquanta. Se un personaggio fila troppo, mi insospettisco. Se fila troppo poco mi insospettisco. Di solito li osservo guardingo.
E tu, scrittore, che lettore sei?
Non sono onnivoro, preferisco gli americani e i francesi. E gli italiani morti. Ma sono sempre molto curioso, ho una grande passione per le biografie.
Di' qualcosa a un altro finalista.
A Marco Peano: hai inventato una madre universale.
Con quale personaggio letterario usciresti a cena?
Con Mickey Sabbath.